sabato 9 giugno 2007

Secondo voi di chi sono queste parole?

" LA VERA INFORMAZIONE GARANTISCE LA DEMOCRAZIA.
Dall’analisi effettuata da Freedom House, (..) nella classifica dei Paesi nel mondo in base alla libertà d’informazione, l’Italia è all’ottantesimo posto, dopo Tonga e Botswana. In tutta l’Europa occidentale l’Italia è l’unica nazione “partly free”, parzialmente libera. (..)

E’ sotto gli occhi di tutto il mondo
che per quanto concerne l’informazione, l’Italia e’ una via di mezzo tra una repubblica delle banane e una dittatura da operetta. Questa realtà va cambiata e va cambiata subito. Il primo diritto dei cittadini è di essere informati correttamente, in modo da poter giudicare e scegliere. Un diritto che oggi gli è negato. Un’umiliazione per i cittadini italiani. Una situazione intollerabile da affrontare con urgenza. Il possesso dei mezzi di informazione è potere, ma il potere in democrazia deve risiedere nella volontà popolare, nei cittadini. In Italia i Media sono in mano a gruppi economici, gruppi politici o editori che rispondono solo a dinamiche di profitto, trasformando così giornali, radio e televisioni in strumenti di disinformazione di massa, che hanno nel loro libro paga i giornalisti, che decidono i palinsesti dei telegiornali e che, quindi, decidono l’importanza delle notizie. E’ necessario un riassetto del sistema radio televisivo italiano che tuteli il principio di libera informazione e che preveda la trasformazione delle emittenti private in società pubbliche, senza proprietari di riferimento. La Rete è il futuro dell’informazione. L’informazione che viene dal basso, la diffusione delle connessioni veloci, le nuove tecnologie di connessione come il WiMax sono le aree in cui il Sistema Italia deve investire per garantire il libero accesso alla conoscenza."


Le ha scritte Beppe Grillo? Marco Travaglio? Uno dei fratelli Guzzanti? Giulietto Chiesa?
No, nessuno di questi.
Le ha scritte un politico.
E questo politico vuole anche conoscere la nostra opinione:
"LE SOLUZIONI POSSIBILI -> VOTA LE 3 CHE RITIENI PRIORITARIE".


Un partito può anche chiamarsi "Democratico"
ma non sarà mai il suo nome a definirne la qualità.


Solo i fatti contano, delle parole ne abbiamo piene....

giovedì 7 giugno 2007

Io firmo per il TFR all' INPS

E' un mesetto che studio l'argomento e grazie anche all'ultimo post di Beppe Grillo sono arrivato alla conclusione che, almeno per il momento, è bene non consegnare il TFR ai fondi pensione.

Vi riassumo i motivi:

1) NON VALE LA PROPRIETA' TRANSITIVA
Se si tiene il TFR all'INPS si può passare in qualsiasi momento ad un fondo pensione.
Se si sceglie di dare il TFR ai fondi pensione non si può più tornare indietro. (LEGGE DEL MENGA)


2) SE SALE L'INFLAZIONE, VALE LA LEGGE DEL MENGA
"Il rendimento del Tfr e' sicuro per legge: il 75 per cento dell'inflazione più 1,5%." (Ora l'inflazione è circa al 2% quindi il rendimento è 3%) Essendo dipendente dall'inflazione, ci tutela nel caso che questa cresca molto più del livello attuale. I rischi ci sono visto che, proprio per evitare spinte inflazionistiche, la Banca Centrale Europea ha alzato per l'ottava volta in 18mesi il costo del denaro.

3) SE NON SALE L'INFLAZIONE, VALE COMUNQUE LA LEGGE DEL MENGA
Per quanto riguarda i fondi pensione, ne esistono di "chiusi" come il fondo "Cometa" per i metalmeccanici e di "aperti" ossia accessibili a tutti indipendentemente dal contratto di lavoro. (ELENCO FONDI CHIUSI. ELENCO FONDI APERTI.) Andando a fare la media del loro rendimento "..dal primo gennaio 2000 i chiusi sono al 19,7%, il Tfr al 20,9%, gli aperti nettamente indietro con il 5,8%. Dal 1999 (anno positivo per le Borse) le casse previdenziali sono ancora in testa."

IL MIBTEL DAL GENNAIO 2000 A OGGI HA FATTO PIU' DEL 40% (Clicca sull'immagine per ingrandire):
I fondi non si avvicinerebbero nemmeno alle performance del TFR se negli anni a venire la borsa non crescesse a questi livelli.
Ad esempio se un fondo rendesse dall'1% al 2% annuo potresta arrivare in 30 anni a perdere anche il 20% rispetto al TFR!! !!SOFTWARE DI CALCOLO!!

4) SE SCELGO PER IL TFR ALL'INPS VALE LA LEGGE DEL VOLGA
Salvo casi particolari, il fondo al momento della pensione eroga il capitale maturato attraverso un vitalizio, oppure una parte in contanti (non più del 50%) e una parte in vitalizio. Con il TFR invece non solo ho diritto a riscuotere il capitale al momento della pensione, ma anche nel caso di licenziamento (ad esempio se decido di cambiare azienda o magari di darmi all'ascetismo nelle montagne del Bengala!)


Prof. Beppe Scienza su Youtube